Del ricordarsi di scrivere
Il fatto che oggi sia il quattordici giugno è il motivo per cui mi viene voglia di scrivere due righe. E’ detto tutto.
Quando la spinta a scrivere sono emozioni e riflessioni triturate di diciassette anni prima significa che nel tuo presente non c’è un cazzo di niente a suscitartene di nuove. Che quel passato ha nidificato dentro te, ha proliferato e nulla ha saputo guadagnarsi nuovo spazio a spallate ben assestate.
Il silenzio è dato anche da questo. Non coltivo più il pudore delle emozioni, del dolore, del rimpianto, del rimorso. Ho pudore del mio niente.
Come si fa a spiegare che non c’è niente?
Come si spiega una sospensione passiva nel tempo e nello spazio che si mantiene stabile nel tempo e nello spazio?
Ecco. Io farei proprio la faccia che stai facendo tu.
Pertanto mi fermo.
Rivendico il mio diritto all’oblio, a sentirmi apatica, a credere con convinzione che nulla cambierà e a detestare chi mi blandisce sussurrando andrà meglio.
Adesso è uno schifo. L’adesso è quello che conta e non conta niente.
[a chi passa, quando passa, un bacio]
L’unico Blog che non riesco a commentare davvero davvero..
Nel passaggio del rigo : – Ecco. Io farei proprio la faccia che stai facendo tu.- io in quel momento ero con la mano davanti alla bocca..
Ben tornata. Un bacio
Un bacio e un abbraccio grosso a te!
(poi vorrei anche scrivere di più ma sono oberata di lavoro…)
tuoi diritti indiscutibili. come pure la possibilità di un cambiamento. ovviamente se e quando. per il momento ricambio il bacio (di riconoscimento). ciao
non passa… certi accadimenti ti scuotono cosi tanto l’anima che alla fine non passano più… tranquilla che sei in “buona” compagnia, c’è insomma chi vive la tua stessa situazione e quindi non sei un eccezione…
E chi ha mai chiesto di essere un’eccezione?
Sono una sconosciuta in sconosciuta compagnia 🙂
Bentrovati, “ragazzi”, state bene??
sempre bene psicologicamente. un po’ meno fisicamente. ma non mi lamento e ringrazio. buon giorno
“There is no pain you are receding
A distant ship, smoke on the horizon.
You are only coming through in waves.
Your lips move but I can’t hear
what you’re saying.
When I was a child I had a fever
My hands felt just like two balloons.
Now I’ve got that feeling once again
I can’t explain you would not understand
This is not how I am.
I have become comfortably numb….”
Un saluto….
Magari essere così.
Piacevolmente insensibile.
Un saluto a te 🙂
Bentornata, Cris! Un abbraccio, Alessandra.
Tanti auguri di buon compleanno! Un abbraccio, Alessandra.
facci sapere, con tutto il pudore che ritieni, come stai.
ciao
buon giorno. sono passato a prendermi un bacio
questa volta sono passato a porgerlo. ciao
Buongiorno.
Ecco, è tutto.
Volevo semplicemente darti il buongiorno, perché passare – come faccio di tanto in tanto – senza lasciarti mai un pensiero mi sembra quasi un’impudenza